Recensione di "Lavanda e assenzio" di Cristina Fiorenzato
Anno di pubblicazione: 2022
Editore: Echos edizioni
La protagonista di questo romanzo è Cristina, una ragazza di diciassette anni che vive in un paesino tranquillo, frequenta il liceo classico e ama scrivere. La sua vita cambia nel momento in cui a scuola arriva Giuseppe Greco, il nuovo docente di lettere, latino e storia; è un insegnante giovane e affascinante che cattura immediatamente l’attenzione di Cristina. Ella prova una sensazione fantastica quando lo vede, ascolta le sue spiegazioni con immenso piacere, fino a quando si sente attratta da lui. Tuttavia, è cosciente del fatto che si tratta di un amore proibito, soprattutto a causa della differenza di ruoli, e tale consapevolezza la fa soffrire. Dovrebbe gettarsi alle sue spalle questa passione per il suo professore, ma non ne è capace; lui è una forza irresistibile, come il canto di una sirena.
Ad un certo punto il professore capisce i sentimenti della sua alunna, e si accorge che anche lui prova qualcosa per lei. Data la situazione rischiosa, decide di trasferirsi, e Cristina viene travolta dalla tristezza, convinta che forse non lo rivedrà mai più.
Ho terminato questo romanzo in tre giorni, in quanto l’ho trovato appassionante, scritto con uno stile semplice e fluente, e una narrazione in prima persona che permette di percepire intensamente le emozioni e i sentimenti della protagonista. Un tornado di euforia, malinconia, passione e delusione.
Ho apprezzato il modo in cui l’autrice ha caratterizzato i due personaggi principali, entrambi dotati di una personalità ben definita. Cristina è una ragazza emotiva, studiosa, sentimentale e creativa, a cui piace trasferire il proprio mondo interiore su carta, come una valvola di sfogo. Inoltre, è curiosa di conoscere a fondo il professor Greco, che è al centro dei suoi pensieri; è decisa ad aprire il proprio cuore, desidera che lui faccia altrettanto, e mette in secondo piano i potenziali rischi.


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