Recensione di "Il mio spicchio di cielo" di Loredana Cefalo


Buongiorno! Oggi vi presento un bellissimo romanzo che ci trasporta in un’avventura intrisa di amore, delusioni, inganni e lotte, ambientata verso la fine del 1700 tra il Regno di Francia, il Regno di Sardegna e Roma. Sto parlando di Il mio spicchio di cielo di Loredana Cefalo.

Genere: storico
Anno di pubblicazione: 2025
Editore: Bookabook

Justine è una giovane contessa francese che sposa il duca Antioco, e dalla Francia si trasferisce nel Regno di Sardegna. La ragazza è convinta che tale matrimonio la condurrà su una strada colorata di felicità, e intende realizzare il suo progetto, ovvero aprire una scuola, ma presto le sue aspettative si sgretolano come castelli di sabbia al vento. Suo marito si mostra distaccato, la tratta come una bambola da esibire, prende decisioni senza consultarla e non considera i suoi desideri. In aggiunta a ciò, la suocera e la domestica la tengono sotto controllo e la manipolano.
Ad un certo punto la duchessa scopre una verità sconvolgente, così decide di combattere per se stessa e per suo figlio, e non si ferma di fronte a niente pur di portare a termine la propria missione e riconquistare la libertà. Si riunisce con la sua famiglia di origine, dalla quale, però, è costretta ad allontanarsi per un periodo, entra in un tunnel di pericoli e minacce, e arriva persino a commettere omicidi. Nel frattempo Antioco scompare e Justine viene a sapere che è ricercato dalla polizia.
Questo romanzo si è rivelato assolutamente avvincente e scorrevole, con una raffigurazione ottimale del periodo storico, dei luoghi e dei personaggi. Ma soprattutto l’autrice è riuscita a creare una protagonista che incarna le caratteristiche di una donna forte, intelligente e impavida che si ribella alla condizione in cui si trova, che mostra una grande determinazione nel raggiungere i propri obiettivi al fine di avere la possibilità di riscattarsi e ottenere ciò che vuole. Justine è anche una mamma amorevole che farebbe di tutto per proteggere suo figlio e concedergli una vita serena.
La narrazione è in prima persona, e alcuni tratti sono scritti in forma di diario. Bisogna riconoscere che tale scelta consente al lettore di entrare in piena empatia con Justine e di percepire intensamente le sue emozioni.


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