Recensione di "Il tempo comune" di Nicol Russo


Buon pomeriggio! Oggi vi parlo di un libro che ho preso alla fiera Librolì Pagine Inedite, dove ho avuto il piacere di conoscere l’autrice e chiacchierare con lei. Mi riferisco a Il tempo comune di Nicol Russo, che ringrazio ancora per la bella dedica.

Genere: antologia di racconti
Anno di pubblicazione: 2024
Editore: PAV Edizioni Collana Storie di vita

Siamo di fronte a cinque racconti con protagonisti che, nel momento in cui si trovano al letto, prima di addormentarsi si immergono in una riflessione profonda su ciò che è accaduto durante la giornata, e alcuni intraprendono anche un viaggio nel loro passato, narrando le vicende più rilevanti e significative, alcun felici e altre tristi. In apparenza le storie sembrano divise, ma in realtà tra di esse c’è un collegamento, ovvero la presenza di una persona che compare sempre e che ha uno specifico ruolo nella vita di ogni protagonista.
Nel primo racconto incontriamo una donna che va a svagarsi in discoteca; è una tipa che prova astio verso gli uomini, ha l’abitudine di usarli per il suo piacere, ci fa sesso in maniera distaccata e in seguito li dimentica. Ma forse l’uomo che conosce una sera potrebbe rovinare i suoi piani.
Nel secondo vediamo una giovane stagista che lavora in un’azienda dove prevale il maschilismo, dove c’è solo una donna ad occupare una posizione alta, Martina, colei che addestra la tirocinante. Spesso le due colleghe cenano insieme al lavoro, e una sera avviene qualcosa di inaspettato, ovvero Martina ci prova con la ragazza, e tra loro esplode il vulcano della lussuria. 
Nel terzo assistiamo alla rottura della relazione tra un uomo e una donna che convivono da anni e danno l’idea di una coppia stabile e armoniosa. Arriva il giorno in cui lei scopre di essere incinta e che il compagno la tradisce. Si rifiuta di sentire le sue spiegazioni e parte alla ricerca dell’amante misteriosa.
Nel quarto conosciamo un uomo omosessuale e transessuale che da adolescente è stato vittima del disprezzo del padre e del bullismo dei suoi compagni di scuola. Dopo il liceo, durante gli studi di fotografia, conosce un ragazzo di cui s'innamora e con cui inizia una relazione che purtroppo è destinata a finire presto. Trova conforto in un professore dell’accademia che lo elogia per il suo talento, gli offre aiuto per la sua futura carriera, e in più diventa suo amico e confidente.
Nell’ultimo troviamo un uomo che da bambino ha subito discriminazioni per il colore della pelle e che lavora come cartomante. Una mattina riceve la visita da parte di una conoscente che non crede nella divinazione; ella si reca da lui per parlargli della delusione che ha avuto con una donna di cui si era invaghita, e del fidanzato che l’ha picchiata dopo aver scoperto il tradimento.

Mi sono immerso in questa raccolta con elevata curiosità, e ammetto che dall’inizio alla fine ho percepito un’atmosfera cosparsa di emozioni come malinconia, inquietudine, frustrazione e senso di solitudine. Ogni storia ha saputo catturare la mia attenzione e mi spingeva a continuare; sono entrato in empatia con vari personaggi, e in alcuni momenti avevo la sensazione di essere nella loro mente, in quanto sentivo i loro stati d’animo come se fossero i miei. A contribuire è stata la narrazione in prima persona, quasi priva di dialoghi.
L’autrice ha creato un'opera avvincente, in cui risalta quell’attimo che accomuna tutti noi, ovvero quando ci sdraiamo sul letto e, prima di cadere nel sonno, guardiamo il soffitto e rimuginiamo sulla giornata trascorsa, o anche sulla nostra vita, sulle strade percorse e sulle scelte fatte. Possiamo sentirci sereni, tristi, nervosi o arrabbiati, possiamo provare nostalgia o rimpianto. Questo è esattamente il tempo comune che ci lega.

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