Recensione di "Come un diamante come una rosa" di Cristina Fiorenzato


Buongiorno! Il libro che vi presento oggi è Come un diamante come una rosa di Cristina Fiorenzato, che è il seguito di Lavanda e assenzio. Si tratta di una storia delicata che affronta il tema della difficoltà a lasciarci alle spalle l’amore verso qualcuno che non fa più parte della nostra vita. Ringrazio ancora l’autrice per la bella dedica.


Genere: romance

Anno di pubblicazione: 2024

Editore: Echos Edizioni


Nel romanzo precedente Cristina era una studentessa di liceo classico che si era infatuata del suo professore di italiano, Giuseppe Greco, il quale si era dovuto allontanare perché anche lui era attratto da lei. Qualche anno dopo, quando Cristina aveva terminato la scuola, aveva cercato Giuseppe per fargli leggere il romanzo che aveva scritto. Da quel momento, tra di loro era iniziata una relazione amorosa.   

In questo secondo episodio Cristina è diventata un’insegnante di lettere. Lei e Giuseppe sono stati felici per parecchio tempo, fino a quando lui è stato costretto a trasferirsi in un’altra regione; purtroppo il rapporto a distanza non ha resistito a lungo.

Cristina, in parte, ha superato la rottura con Giuseppe, anche se ha perso l’ispirazione per scrivere; ha una cara amica che è un’ottima confidente, e frequenta un ragazzo che le piace, verso cui, però, non sente una grande attrazione. Arriva il giorno in cui un evento inaspettato scombussola la vita della giovane come un terremoto: nel liceo dove lavora arriva proprio il suo ex fidanzato. Coincidenza o segno del destino? Tra i due nasce rapidamente un clima di freddezza e intolleranza, in cui  le discussioni sono inevitabili. Tra l’altro, Giuseppe è sempre pronto a intromettersi ogni volta che Cristina si trova in situazioni complicate, e ciò fomenta l’irritazione di lei. 

Il cuore e la mente di Cristina sono in balìa di una lotta tra due sentimenti opposti, in cui nessuna delle due parti riesce a dominare sull’altra: lei detesta Giuseppe, non vorrebbe vederlo, ma al contempo si sente legata a lui, l’amore che provava per lui non è svanito.

Tra feste, gite, problemi con gli studenti, chiacchiere tra amiche, incontri scolastici con uno psicologo e una scoperta scioccante, Cristina è determinata a liberarsi dalla gabbia di tormenti e incertezze che la imprigiona, comprendere se Giuseppe è ancora innamorato di lei o se, invece, non gli importa più nulla.

Anche stavolta l’autrice ha dato vita a un romanzo emozionante, scritto con uno stile fluido e mai noioso, che riesce a coinvolgere il lettore. La narrazione in prima persona aiuta a empatizzare molto con Cristina, ma se l’autrice avesse inserito anche qualche capitolo narrato dal punto di vista di Giuseppe, avrebbe reso la storia ancora più intrigante secondo me.

La raffigurazione dei personaggi è uno degli aspetti che ho apprezzato maggiormente. Partendo da Cristina, se nel romanzo precedente era un’adolescente un po’ ingenua, alle prese con compiti, sogni e innamoramenti, qui è una giovane donna intraprendente che ama il suo mestiere, lo svolge con impegno e dedizione, ma soprattutto offre supporto agli studenti che si trovano in difficoltà. Una di questi è Maddalena, una ragazza triste e solitaria che è perseguitata dal tipo con cui stava insieme; in lei Cristina rivede in parte se stessa, dal momento che Maddalena è un’anima sensibile, ha la passione per la poesia e il talento per la scrittura. Si affeziona a lei, le regala un diario e le propone un percorso psicologico.

Per quanto concerne Giuseppe, ammetto nel primo libro avevo preso una cotta per lui, poiché la sua immagine di uomo bello, colto e sofisticato trasmetteva un certo sex appeal. Stavolta, al contrario, ho nutrito una leggera antipatia verso di lui, a causa del suo atteggiamento arrogante, della sua tendenza a criticare e a ostentare la sua saggezza; nonostante ciò, il suo carisma e la sua eleganza non sono di certo passati inosservati.





 

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