Recensione di "Quando il caffè è pronto" di Toshikazu Kawaguchi



Buongiorno! Oggi vi presento il primo libro della letteratura giapponese che ho letto, ossia Quando il caffè è pronto di Toshikazu Kawaguchi (3 aprile 1971, Osaka, Giappone), una storia toccante che ci immerge nella piacevole e tranquilla atmosfera di un bar che offre l’opportunità di riconquistare la pace e la serenità alle persone che hanno rimpianti e si sentono smarrite.


Genere: Narrativa

Anno di pubblicazione: 2024

Editore: Garzanti



Nella città di Tokyo esiste una caffetteria speciale dove i clienti entrano, raccontano la propria storia, si siedono a un tavolo specifico, una cameriera versa loro del caffè, e per magia viaggiano nel tempo fino al giorno scelto da loro. Tuttavia, la permanenza nel passato, o nel futuro, dipende da quanto il caffè rimane caldo e non c’è alcun modo di cambiare gli avvenimenti. 

Il romanzo è composto da quattro storie che ci fanno incontrare quattro persone aventi dei conti in sospeso che vogliono risolvere, al fine di lasciarsi alle spalle i dubbi e i dispiaceri, e sentirsi libere da un peso. 

La prima è incentrata su Yūki, un bambino che aveva sofferto molto quando i genitori, la cui relazione era triste e piena di conflitti, avevano annunciato il loro divorzio. Accorgendosi che, dopo lo scioglimento del matrimonio, sia la madre che il padre avevano un nuovo partner ed erano felici, il piccolo è intenzionato a rivivere quel momento senza mettersi a piangere, bensì sorridendo. 

Nella seconda vediamo Megumi, una donna che era sposata con un uomo affettuoso e dotato di un carattere docile che lo faceva sembrare un ragazzino nel corpo di un adulto. La coppia trasudava gioia pura, e inoltre aspettava un figlio; purtroppo, a causa di un incidente, lui aveva perso la vita prima che lei partorisse. Megumi desidera che il marito conosca la bambina e che le dia un nome.

La terza riguarda Yōko, una ragazza che, a causa della mancata approvazione del padre verso il suo fidanzato, era scappata di casa. Anni dopo, padre e figlia intendono riconciliarsi e si rincontrano; nei pochi minuti disponibili lei cerca di trovare il coraggio per ammettere di aver fatto un grave errore.

L’ultima vede come protagoniste Tsumugi e Ayame, due adolescenti che si conoscono alle superiori e diventano care amiche. Mentre la prima ha un aspetto neutro, la seconda ha una bellezza che attira molti ragazzi, e ciò fa nascere una forte invidia da parte di Tsumugi. Col passare degli anni le due si perdono di vista, e troppo tardi Tsumugi scopre un aspetto di Ayame che la sorprende. 

Un romanzo delicato e ricco di dolcezza, che travolge il lettore con diverse emozioni, e fornisce insegnamenti preziosi sulla vita, per esempio l’importanza di impedire ai sentimenti negativi di interporsi tra le relazioni, di guardare al futuro, imparare dal passato e non commettere gli stessi errori. Devo riconoscere che è stato una vera coccola, e alcuni momenti mi hanno fatto versare lacrime. Ho apprezzato l’alternanza tra gli attimi del passato e quelli del presente, e la semplicità del linguaggio. Le scene che si svolgono all’interno della caffetteria trasmettono un gradevole senso di tranquillità, e danno l’idea di un luogo incantato e fuori dal mondo, situato in una dimensione parallela.





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