Recensione di "Jeloa 13" di Luca D'Onofrio


Buongiorno! Oggi vi illustro una storia avvolta da un’atmosfera macabra di inquietudine, mistero e soprannaturale, un romanzo di alta tensione che lascia il lettore col fiato sospeso. Sto parlando di Jeloa 13 di Luca D’Onofrio.

Genere: paranormal thriller
Anno di pubblicazione: 2023
Editore: PAV Edizioni, collana Rosso Vermiglio

Ci troviamo a Jeloa, una città fredda e nevosa situata in Nevada, che era stata il palcoscenico di una serie di omicidi brutali le cui vittime venivano mutilate e marchiate con una croce di sangue. Joy Castaldo, un uomo con capacità paranormali che aiutava la polizia nelle investigazioni, era stato accusato di tali crimini e rinchiuso nel carcere di Rochford. Tredici anni dopo, grazie a delle nuove prove, ottiene il rilascio, ed è determinato a cercare indizi e informazioni su cosa sia realmente accaduto; in breve tempo viene a conoscenza di una verità scioccante sul suo passato, nel quale si cela una storia ai confini dell’irrazionale tra rapimenti di bambini “speciali”, una profezia in cui il numero tredici gioca un ruolo importante, e un’ignota creatura che potrebbe rappresentare la radice di ogni avvenimento tragico.
In aggiunta a ciò, Jeloa viene sconvolta da ulteriori omicidi, e Joy, insieme al suo migliore e ad alcuni agenti di polizia, viene coinvolto in un’indagine complessa, paragonabile a un labirinto colmo di corridoi bui dove è impossibile scorgere la fine. La squadra si incammina lungo una strada immersa nelle tenebre, disseminata di insidie e imprevisti, del tutto inconsapevole della probabilità che potrebbe non esserci un’uscita. 
Considerando che i racconti thriller con l’aggiunta del paranormale mi hanno sempre appassionato, questo romanzo ha catturato la mia attenzione dalla prima all’ultima pagina; ritengo che sia una storia coinvolgente, scritta con uno stile scorrevole e mai noioso. La descrizione dei luoghi, dominati dal bianco della neve, dal gelo e da una nebbia allegorica di malinconia e angoscia, mi ha ricordato un po’ la serie TV Fargo. Inoltre, la giusta quantità di dettagli mi ha permesso di immaginare facilmente le scene nella mia mente. 
Credo che l’autore sia stato abile nell’inserimento della componente soprannaturale, che riesce ad affascinare e incuriosire il lettore, a fornire quel tocco che rende la vicenda più accattivante, e permea l’intero romanzo senza però essere eccessiva o fastidiosa.
Un altro aspetto che ho apprezzato è stata la caratterizzazione dei personaggi, in particolare del protagonista, che è descritto come un uomo la cui vita è cambiata all’improvviso, devastata come un’oasi sotto un’onda anomala; egli ha perso tutto ciò che amava, ha trascorso anni in un autentico inferno, subendo le pene più dolorose. Quando riacquista la libertà, è più che deciso a dissolvere la cortina fitta che occulta i dettagli relativi alla vera causa della sua condanna; oltre a ciò, vorrebbe avere la possibilità di fare da padre a sua figlia. C’è da sottolineare che la sua rabbia, il suo dolore e la sua fermezza sono ben percepibili.



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