Recensione di "Pianista della mente" di Leo Silva Brites
Buongiorno! Oggi vi illustro un libro singolare che è del tutto fuori dalla mia comfort zone, un romanzo ricco di riflessioni profonde e filosofiche che ci trasporta in un viaggio all’interno della psiche umana. Sto parlando di Pianista della mente di Leo Silva Brites.
Genere: romanzo filosofico
Anno di pubblicazione: 2025
Editore: self-publishing
In questo libro, scritto in prima persona, l’autore impiega il flusso di coscienza e l’allegoria per trattare un tema delicato, ovvero la depressione, partendo dall’immagine di una mela e di un insetto che ci passa dentro. Il frutto è il simbolo di una tentazione ed è anche il collegamento nelle varie fasi del cammino del protagonista (la cui identità rimane ignota) all’interno della malattia, della quale acquisisce consapevolezza. L’insetto, invece, allude alla depressione e viene descritto come una creatura che suona un pianoforte in cui una specifica nota musicale o un determinato accordo sono associati a un’emozione, uno stato d’animo o a una condizione fisica o psichica. Notiamo che tra il protagonista e l’insetto della sua mente c’è un rapporto caratterizzato da continui contrasti tra i desideri del primo e le opposizioni del secondo. Ciò sta a indicare che la depressione è paragonabile a una prigione e rende l’individuo uno schiavo.
Devo fare i miei complimenti all’autore, dal momento che ha scelto di parlare in maniera approfondita e simbolica di una patologia che, in alcuni casi, viene sottovalutata o discriminata. Il testo è coinvolgente e scorrevole, colmo di metafore e similitudini, ed è un percorso all’interno della depressione, uno dei mostri più terribili della psiche, da cui è difficile ma non impossibile uscire; la resilienza, la lotta e l’aiuto da parte delle persone care sono una preziosa arma per poter tornare a vivere liberi e sereni.
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