Recensione di "Indistruttibile" di Giada Bartoloni

 





Buongiorno a tutti! Il libro che vi illustro oggi è una storia profonda e toccante che affronta il tema dell'alcoldipendenza e della lotta per uscirne. Sto parlando di Indistruttibile di Giada Bartoloni.


Genere: drammatico

Anno di pubblicazione: 2025

Editore: Bookabook


Eva è una ragazza di diciannove anni che ha perso la madre quand’era ancora piccola, e quindi non ha ricordi. Vive col padre, un famoso pianista che si dedica anima e corpo alla musica, che raffigura una parte essenziale della sua vita. La vicenda inizia nel momento in cui Eva si trova in un momento della sua esistenza in cui è incerta sul proprio futuro, non ha particolari sogni o aspirazioni, e le sue giornate scorrono senza nulla di entusiasmante. Una sera, mentre passeggia per strada, si imbatte in un gruppo di ragazzi che la spingono a bere alcolici, e in quell’attimo la giovane entra nel lungo e oscuro tunnel dell’alcolismo. Le bevande alcoliche diventano la sua fonte di felicità, non riesce a farne a meno; oltre a ciò, sviluppa un odio verso la musica di suo padre, al quale nasconde la sua situazione.

Nel frattempo trova lavoro in un pub e conosce una ragazza, Lori, che ha la stessa dipendenza e diversi problemi in famiglia; le due diventano migliori amiche, si incontrano, chiacchierano, ridono e si ubriacano, fino a che un evento imprevisto le allontana.

Nella vita di Eva entra anche Ascanio, un giovane pianista e allievo di suo padre. Egli riconosce facilmente la condizione critica della ragazza, e cerca più volte di aiutarla, ma lei si mostra ostile nei suoi confronti.

Riuscirà Eva a risalire dall’abisso in cui è precipitata e a riprendere in mano la propria vita? Ascanio cercherà ancora di aiutarla oppure le volterà le spalle?

Il romanzo è assolutamente coinvolgente e scorrevole, e non a caso spesso non riuscivo a interrompere la lettura; ogni capitolo mi incitava a proseguire. Non è tanto lungo, ma decisamente intenso; in tutte le 135 pagine cattura l’attenzione del lettore e lo fa entrare nel racconto. Inoltre, la narrazione in prima persona mi ha permesso di entrare appieno nella mente della protagonista e percepire le sue emozioni quasi come se fossero mie. 

Ho apprezzato il modo in cui l’autrice ha costruito la storia e gli avvenimenti che si susseguono uno dopo l’altro, come ha caratterizzato i personaggi e rappresentato in maniera chiara la condizione di coloro che sono affetti da alcolismo.

In gran parte del romanzo ho avvertito una cortina oscura che avvolgeva ogni luogo e ogni persona, come se il mondo interiore di Eva, dominato da tristezza, disagio, frustrazione e senso di isolamento, fosse proiettato all’esterno creando una massa di nubi spesse che non lasciano passare la luce del sole.






Commenti

Post popolari in questo blog

Recensione di "Memoria pericolosa" di Manuela Luciani

Recensione di "Mostri e poesie" di Antonio Patti

Recensione di "Guardami con nuovi occhi" di Antonio DI Bianco