Recensione di "Un'estate col fazzoletto da pionieri" di Elena Malisova e Katerina Silvanova
Buonasera a tutti! Oggi vi parlo di un romanzo della letteratura russa moderna, una storia che affronta, in maniera autentica ed esplicita, la visione distorta e i pregiudizi relativi all’omosessualità nell’Unione Sovietica degli anni 80, in cui il potere è nelle mani del Partito Comunista. In aggiunta a ciò, evidenzia la difficoltà di lasciarsi alle spalle l’infanzia e l’adolescenza, ed entrare nell’età adulta. Mi riferisco a Un’estate col fazzoletto da pionieri di Elena Malisova e Katerina Silvanova.
Genere: storia d’amicizia
Anno di pubblicazione: 2024
Editore: Mondadori
Ci troviamo nel 1986, in una colonia di pionieri denominata la Rondine, un luogo incantevole immerso nella natura, frequentato da bambini e giovani. Su questo sfondo si svolge l’emozionante vicenda di Jurij e Vladimir; il primo è un pioniere di sedici anni, sfacciato, sensibile e frustrato, ha una vivace passione per la musica, che in passato occupava una posizione rilevante nella sua vita, ma una delusione l’ha indotto a smettere di suonare il pianoforte. Il secondo è il nuovo educatore della colonia, ha diciotto anni, è affascinante, sofisticato, gentile e tranquillo, ha grandi aspirazioni e sogna di emigrare in un altro paese. I due si conoscono all’inizio della vacanza, e tra di loro nasce una profonda amicizia; trascorrono gran parte del tempo insieme, chiacchierano del più e del meno, si scambiano idee e opinioni, si confidano alcuni lati della loro vita, e collaborano insieme.
All’improvviso Jurij inizia a guardare Vladimir in maniera diversa, prova per lui un sentimento più intenso dell’amicizia, è assetato della sua compagnia, ma esclude che possa trattarsi di una vera e propria attrazione, non concepisce il fatto che Vladimir gli possa piacere, poiché lo considera insolito e contro natura. Tuttavia, la passione verso l’educatore aumenta come una fiamma in un ammasso di legni secchi, così Jurij assume un atteggiamento più distaccato, cerca di stare lontano da Vladimir, ma al contempo sente nostalgia di lui.
Ad un certo punto il pioniere non riesce più a nascondere ciò che prova, la bomba delle sue pulsioni è pronta a esplodere, e si convince che il suo è amore. In seguito alla sua confessione, anche l’educatore rivela la propria natura, ma rifiuta di accettare tale attrazione, la ritiene sbagliata, anormale e paragonabile a una malattia. Jurij, invece, acquisisce una concezione diversa del sentimento che nutre. Nonostante Vladimir non cambi la sua visione, non è capace di ignorare appieno il richiamo, di conseguenza non rinuncia ai momenti intimi con Jurij. I due ragazzi, però, sono consapevoli di dover tenere nascosta la loro relazione a qualunque costo, dato che un’eventuale scoperta avrebbe conseguenze avverse. Riusciranno ad andare avanti così fino alla fine della vacanza? Quale futuro ci sarà per loro? Si vedranno ancora dopo l’estate oppure si separeranno per sempre?
Un libro che mi rimarrà nel cuore! Faccio i miei complimenti alle autrici per come hanno costruito gli avvenimenti usando un linguaggio semplice, scorrevole e coinvolgente, per il modo in cui hanno descritto la colonia dando l’impressione di un luogo idilliaco e fuori dal mondo, e per la raffigurazione dei vari personaggi, ognuno con caratteristiche peculiari. Mi sono piaciuti molto i due protagonisti, con i quali sono entrato in empatia immaginando di trovarmi al loro posto in certi momenti. Jurij è stato il personaggio in cui mi sono immedesimato maggiormente, percepivo fortemente le sue insoddisfazioni, i suoi desideri e il suo senso di solitudine. Inoltre, ho ammirato la sua volontà di opporsi ai preconcetti. Di Vladimir ho apprezzato l’eleganza, la simpatia, e la voglia di aiutare il suo amico. In aggiunta a ciò, ho gradito la presenza di un trio di ragazze, indicate con la sigla PUK, che all’inizio sono antipatiche, arroganti e smorfiose, ma dopo diventano persone migliori.
Non lo conoscevo affatto, ma, banalmente, la copertina è splendida 😊😊
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