Recensione di "The house in the cerulean sea" di TJ Klune
Buongiorno e buon sabato! Oggi vi presento un altro libro di TJ Klune (Pseudonimo di Travis John Klune. Roseburg, Oregon, 1982) che ero tanto curioso di leggere, un fantasy particolare che ha diversi aspetti che lo avvicinano a una favola. Sto parlando di The house in the cerulean sea.
Genere: fantasy
Anno di pubblicazione: 2020
Editore: Tor Books
Il romanzo racconta l’avventura di Linus Baker in una lontana isola chiamata Marsyas. Linus è un assistente sociale che lavora presso il Dipartimento della Magia Minorile; è un uomo solitario, svolge in maniera precisa il proprio lavoro, ed è appassionato di vinili. La sua vita monotona cambia improvvisamente quando l’ufficio della Suprema Dirigenza lo ingaggia per un’indagine top secret riguardante un orfanotrofio situato sull’isola di Marsyas, che ospita dei bambini “speciali”. Lo scopo è assicurarsi che abbia i requisiti per restare aperto.
Giunto a destinazione, Linus rimane incantato dall’ambiente che lo circonda, che ha gli aspetti di un’oasi idilliaca tra mare ceruleo, spiagge di sabbia bianca e boschi. Conosce il custode dell’orfanotrofio, Arthur Parnassus, la proprietaria dell’isola, Zoe Chapelwhite, e sei bambini completamente dissimili rispetto a quelli di cui si è occupato in passato.
Durante il suo soggiorno, Linus cerca di ambientarsi, di abituarsi alle peculiarità dei sei bambini, alcune sorprendenti e altre spaventose, fa di tutto per non affezionarsi a nessuno di loro (poiché il suo giudizio deve rimanere imparziale e obiettivo), anche se non è facile, ed è determinato ad acquisire più informazioni possibili su Arthur, inconsapevole del terribile segreto che egli nasconde. In aggiunta a ciò, tra i due inizia a nascere un’attrazione.
Se non fosse stato per i tanti impegni, penso che avrei divorato il libro in meno di una settimana. È avvincente, intrigante e decisamente scorrevole. Ho apprezzato la raffigurazione degli ambienti, e c’è da sottolineare che l’autore mi ha dato l’impressione che la città dove vive il protagonista e l’isola di Marsyas appartengano a due mondi separati, a due pianeti diversi, e che Linus, durante il suo viaggio, attraversi un portale mistico.
I personaggi sono caratterizzati in maniera ottimale, ognuno con i suoi aspetti singolari. Partendo dai sei bambini, Lucifer è l’immagine dell’Anticristo, possiede dei poteri magici potenti e pericolosi, ma ciò non lo rende per forza un essere malvagio; ha tutte le caratteristiche di un normale fanciullo, è allegro, ama l’avventura e la musica. Talia è una gnomo femmina che si prende molta cura del suo giardino, è audace e divertente. Theodore è un drago alato a cui piacciono i bottoni, comunica con un suo linguaggio che, dopo un po’ di tempo, Linus arriva a capire. Sal è un ragazzino timido e timoroso a causa di alcuni traumi, è in grado di trasformarsi in un cane, e ama scrivere. Chauncey è una creatura amorfa con i tentacoli, sembra fatto di gelatina, ha un grande cuore e sogna di fare il fattorino. Phee è un folletto del bosco che ha sofferto una grave perdita ed è dotata di poteri che rendono la natura rigogliosa.
Zoe è un folletto adulto dal carattere solare e risoluto, ha la capacità di manipolare il mare, e vive in una casetta in mezzo alla foresta. Oltre a ciò, è saggia e raffigura colei che cerca di dare una lezione a Linus riguardante la differenza tra vivere e tirare avanti, l’importanza di prendere in mano la propria vita, di scegliere ciò che si desidera davvero. In poche parole, tenta di fargli capire che dovrebbe restare lì.
Per quanto concerne Linus, è un tipo gentile, umile e infelice che sente il bisogno di una svolta nella sua vita; l’ingaggio su Marsyas gli offre tale possibilità, e il periodo trascorso lì muta interamente la sua visione delle cose, gli apre gli occhi su una nuova luce. Inoltre, ogni membro dell’orfanotrofio lascia un’impronta indelebile nel suo cuore.
Infine, Arthur è un uomo sofisticato e carismatico, affettuoso e attento verso i bambini, i quali lo vedono come un padre; non privilegia e non penalizza nessuno di loro, ed è sempre pronto a supportarli.
Uno degli aspetti che ho gradito del romanzo è il tema che affronta, ovvero la discriminazione e la paura del diverso; vicino all’isola, sulla terraferma, si trova un villaggio i cui abitanti guardano i bambini dell’orfanotrofio con ostilità e sospetto, li considerano dei mostri e li vedono come una minaccia. Tuttavia, Helen, il sindaco del villaggio e amica di Arthur, prende le loro difese.
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