Recensione di "Nient'altro che ossa" di Brian Panowich
Buongiorno! Oggi vi parlo di un romanzo in cui assistiamo a uno scontro brutale tra le forze del male e quelle del bene, una storia in cui l’amore e la criminalità si mescolano. Mi riferisco a Nient’altro che ossa di Brian Panowich (Georgia, USA, 1971).
Genere: suspense
Anno di pubblicazione: 2024
Editore: NN Editore
La vicenda si svolge negli Stati Uniti d’America, tra gli anni ottanta e gli inizi del duemila, e vede come protagonista Nelson McKenna, soprannominato “Nails”. All’inizio egli appare come un adolescente triste e frustrato, nato con una mano deforme; è figlio di un padre violento, viene preso di mira dai bulli, e trova conforto nei fumetti di Batman. Un giorno qualunque, dopo aver sfogato la sua collera su un teppista, diventa uno scagnozzo di Gareth Burroughs, il temuto boss di Bull Mountain.
Trascorrono circa dieci anni e Nails è un giovane adulto. Una sera, mentre si trova nel bar-discoteca di un suo amico, nota un tipo che tormenta una ragazza; preso dalla necessità di soccorrerla, aggredisce il molestatore e, senza volerlo, lo uccide. Al fine di evitare che finisca in carcere, Nails è costretto a scappare in Florida per ordine di Gareth; parte insieme alla donna che aveva aiutato, la quale si fa chiamare Dallas. Per i due fuggitivi inizia un’avventura singolare tra insidie, crimini, aiuto reciproco e discordie, fino a quando si crea un’aura di affinità che abbatte diverse barriere e infonde un tocco di calore al rapporto nascente. Nails e Dallas si confidano alcuni aspetti della loro vita, anche se lei mantiene nascosta la sua vera identità.
Nails avverte un sentimento che credeva di aver soffocato completamente, ed è deciso a iniziare una nuova vita con Dallas. Ma c’è un aspetto che non considera, ovvero che Gareth non lo lascerà libero, e non esiterà a condannarlo a morte. Qui interviene Clayton, amico di Nails e figlio di Gareth, che sceglie di partire per aiutare il suo amico.
Riuscirà Clayton nella sua missione di soccorso? Nails potrà sfuggire alla ferocia di Burroughs e avere un futuro migliore? Chi è veramente Dallas?
Devo ammettere che questo romanzo mi ha coinvolto in profondità, regalandomi emozioni intense e trascinandomi in un mondo avvolto dalle fiamme del timore, della violenza, dell’avversità, della malinconia e del crimine; un fuoco che sembra consumare la serenità e il senso di libertà.
Il libro affronta diversi temi che mi hanno particolarmente colpito, come il merito di una seconda occasione, la possibilità di vivere a colori dopo un’esistenza in bianco e nero, la ricerca della redenzione, la forza dei legami e l’abbattimento dei pregiudizi.
La scrittura è fluida, la storia è costruita con molta cura, e i personaggi sono ben distinti. Più di tutti ho amato Nails, che viene raffigurato come un uomo alto, massiccio, forzuto, determinato e impavido; nonostante all’esterno possa sembrare rozzo e ostile, in realtà è premuroso, sensibile e amichevole, e sempre pronto ad aiutare chi ne ha bisogno. Mi ha dato l’idea di un panda che nasconde il suo lato tenero sotto un’armatura di metallo ricoperta di punte.
Gareth, invece, mi ha trasmesso l’immagine di un orco malefico, dal momento che l’autore lo descrive come un uomo spietato e insensibile, a cui interessa solo preservare il potere che ha su Bull Mountain.
Infine, ho apprezzato la conclusione della vicenda, e il modo in cui Nails viene a conoscenza del segreto di Dallas; quello è il momento in cui al lettore viene da pensare che il protagonista abbia seguito la strada sbagliata, scoprendo in seguito una verità inaspettata.
Commenti
Posta un commento